Pensare il logo
Prima di realizzare un logo, bisogna "pensarlo". Abbiamo quindi vagliato, anche insieme al committente, tutta la gamma di valori che volevamo trasmettere attraverso la grafica del logo selezionando i più importanti:
Questi valori devono essere racchiusi in un segno immediato, semplice, non troppo dettagliato come è appunto un logo. Un po' come per i loghi aziendali esso deve trasmettere, in un colpo d'occhio, la "vision" dell'azienda, essere gradevole esteticamente e adattarsi ai molteplici usi della comunicazione: la carta stampata, il web, il video.
Legame col territorio
Si è scelto di far apparire la città di Perugia attraverso il suo simbolo principale: la Fontana Maggiore. Se ad una prima analisi questa scelta sembrava un po' abusata, data la presenza di questo simbolo in una gran parte dell'iconografia legata a Perugia, riflettendo sul tipo di destinatari del logo, nazionali e internazionali, si è arrivati alla conclusione che fosse la scelta giusta.
Un simbolo diverso, noto magari ai conoscitori della città, ma pressoché sconosciuto a livello nazionale, avrebbe prodotto problemi di riconoscibilità. Avremmo avuto insomma un logo che non fa il suo dovere, perché non viene intuito all'istante.
La Fontana Maggiore, al contrario, assicura riconoscibilità immediata su tutto il territorio nazionale.
Dinamismo e creatività
Abbiamo scelto una modalità espressiva precisa per fare emergere questi valori: lo stile futurista.
Il logo infatti ritrae la fontana attraverso l'intersezione di forme triangolari sovrapposte che riconducono ai tratti distintivi dinamici del Futurismo.
Ogni lavoro parte da un'esplorazione che spesso genera tentativi e bozze che vengono poi scartate.
In questo caso sono state realizzate almeno altre due bozze che però non ci hanno convinto spingendoci a sperimentare di più per arrivare al logo perfetto.
I precedenti tentativi infatti, seppur fortemente improntanti secondo un'immagine colorata e creativa, mancavano di riconoscibilità del territorio, poiché il richiamo ai simboli "perugini" era troppo astratto e difficile da cogliere.
La stilizzazione di una fontana vista dall'alto, simile ad un ingranaggio, seppur manteneva l'idea di una citta dinamica, tralasciava la vocazione artistica, dandone un idea troppo tecnica.
Nella versione finale la grafica contiene tutte le caratteristiche del logo perfetto: riconoscibilità, espressioni dei valori, immediatezza, semplicità, flessibilità di utilizzo.
Ecco la valutazione della commissione esaminatrice che ha premiato il logo:
“La commissione premia il carattere aperto del progetto e la molteplicità degli usi applicativi possibili. La molteplicità dell’interpretazione delle forme dell’elaborato centra i temi del concorso nei criteri valutativi indicati dal bando: è percepibile il richiamo al futurismo e alle opere di Dottori, l’evocazione all’architettura della città e la sua ascensionalità, lo spirito trasparente e accogliente. La realizzazione è tecnicamente adeguata agli standard richiesti, impattante, rispecchia i valori della candidatura: l’uso dei colori primari richiama lo scambio, la multi-culturalità, la volontà di collaborazione e le sovrapposizioni delle identità giovanili”